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PRESS RELEASE

GIROTONDO


Galleria Six è lieta di annunciare Girotondo a cura di Rossella Moratto.

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Il girotondo è un gioco pretestuoso per raccontare dodici opere di altrettanti artisti di diverse generazioni e provenienze, riunite in un immaginario carosello che ruota intorno all’asse dell’articolazione costruttiva della superficie del quadro.

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Dodici possibili interpretazioni del dinamico rapporto tra figura e sfondo in cui i due termini sono continuamente e diversamente interconnessi nell’ambito di una pittura che riflette su se stessa operando metalinguisticamente sulla propria specificità. Una pratica operativa che ha le sue radici nella modernità e porta alle estreme conseguenze l’idea della superficie del quadro come spazio critico di sperimentazione.

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Le opere presentante si corrispondono come le rime della filastrocca infantile: Luciano Bartolini, Ross Bleckner, Corrado Cagli, Giuseppe Capogrossi, Walter Dahn, Maria Lai, Bice Lazzari, Edda Renouf, Angelo Savelli, Angelo Sarleti, Giulio Turcato e John Walker si prendono idealmente per mano, in un immaginario girotondo che mette in dialogo opere distanti ma formalmente, poeticamente e concettualmente affini che sembrano rincorrersi negli andamenti strutturali e segnici ricorrenti che nascono dalla costante tensione tra la necessità costruttiva e la libertà del gesto.

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Il percorso è un viaggio tra alcune delle possibili geografie interne al quadro che partendo da uno spazio totale di pura astrazione in cui il dualismo figura-sfondo si annulla (Turcato) arriva a sintetiche forme di strutturazione che diventano lettere di un alfabeto personale fatto di infinite varianti (Edda Renouf). L’articolazione segnica si fa progettualmente sempre più complessa includendo nella sua logica episodi eccentrici (Lazzari) ed elaborazioni materiche (Angelo Sarleti) che si spingono fino a esiti gestuali, trasformando l’astrazione geometrica in pittura di paesaggio (Walker). Il segno definisce lo spazio transitando da ricorrenze decorative in strutture in cui figura e sfondo si compenetrano (Cagli) per radicalizzarsi in costanti iconiche che si manifestano da un lato nell’interazione tra segno-parola e trama-discorso (Capogrossi) dall’altro in una direzione destrutturata ed entropica (Bartolini) per poi aggregarsi di nuovo in tessuti cellulari e spirali cromosomiche (Bleckner), riportando la struttura alla biologia e alla corporeità dell’esperienza vissuta (Dahn) e dell’identità culturale (Lai) per dissolversi nuovamente, attraverso un processo di alleggerimento della materia e di annullamento del colore, in una dimensione tendente a un utopico stadio inziale della rappresentazione (Savelli), in un movimento incessante di corsi e ricorsi formali che riporta, come per gioco, al punto di partenza.

DOWNOLAD ESSAY BY ROSSELLA MORATTO

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