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PRESS RELEASE

Angelo Sarleti: “Too big to fail o sull’immobilismo precario”


Coerentemente con tutta la sua ricerca artistica, dove ogni opera è propedeutica a quella successiva, Sarleti dopo aver riflettuto sulle cause della crisi finanziaria nelle precedenti mostre, si concentra adesso, in questo nuovo progetto, sulla sua durevolezza. 

Ormai dal 2008, assistiamo ad una sorta di crisi permanente, dove tutto sembra crollare da un momento all’altro, dagli istituti bancari fino ad interi stati sovrani.

Ma a parte l’ormai epica Lehman Brothers, l’economia continua irrefrenabilmente il suo corso e ancora esistono i paesi PIIGS e lo Shadow Banking.

Nel 2011 il Financial Stability Board, ha stilato una lista di 29 banche ritenute ufficialmente troppo grandi per fallire. Per l’entità del capitale e la complessità delle  relazioni commerciali, vengono considerate G-Sifi 

(Global Systemically important financial institution) ed un loro fallimento potrebbe causare danni all’intero sistema mondiale.

Partendo da questo input ed includendo altre entità non bancarie ma con caratteristiche simili, tra cui l’ American international Group, la General Electric, o lo stesso sistema dell’arte, l’intera mostra si rivela come un vero e proprio bestiario contemporaneo che bene restituisce la sensazione  di immobilismo precario,  in cui stiamo vivendo.

Attraverso una geometria  claudicante ed alla naturale instabilità della pittura,  le opere presentate tendono

a rafforzare il senso di precarietà di questi soggetti,  che seppur numerici si mostrano approssimativi.

Una finanziaria scritta correttamente si deve poi confrontare con la fallibilità umana, esattamente come l’idea di un quadro si deve confrontare con la mano dell’artista.

Ecco perché dipingere certi soggetti, è più plausibile che ritrarli artificialmente.

E nel caso specifico di Sarleti, la storia dell’Arte incontra l’infografica, i numeri delineano i tratti somatici dei dati e la pittura infine gli da un senso. 

La ricerca formale quindi, da scelta estetica diventa necessario approfondimento analitico sia del linguaggio che del soggetto che ritroviamo esattamente sovrapposti in ogni opera di questa mostra.

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Angelo Sarleti(Reggio Calabria, 1979. Vive e lavora a Milano). Tra i suoi più recenti e significativi progetti espositivi, le personaliIN/OUT(2015)presso il Musil di Cedegolo (BS),SPECIFIC(2014) presso la galleria civica G.Segantini ad Arco,Antologia(2013) presso ViaFarini a Milano,MAMMONA (2012),Bilionaires (2009) eNot here (2006), realizzate presso la galleria ARTRA di Milano; mentre tra i progetti collettivi, nel 2015Le declinazioni della pittura, da Francesco Pantaleone Arte Contemporanea a Palermo, nel 2014Allegoria, la pittura oltre se stessa da Fuoricampo Bruxelles, nel 2013L’ artista nel sistema e il suo tempo a Castel di Ieri (AQ), nel 2012Rupextre a Matera, nel 2011Becoming rather then being presso CareOf DOCVA a Milano.  Tra i programmi di residenza e workshop internazionali a cui ha preso parte,Centre International d’Accueil et d’Echanges des Récollets nel 2006 presso la Dena Foundation for Contemporary Art di Parigi e Networking, Prato nel 2003 (visiting professor Meshac Gaba). Dal 2011 Angelo Sarleti inoltre si occupa di realizzare e curare le infografiche per gli annuarii scientifici dell'IRCCS Fondazione Don Gnocchi, Milano.

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